(Nuclear Blast) Nuovo album per i Tankard, che festeggiano ben trentacinque anni di attività. Trentacinque anni all’insegna della coerenza e della passione per il thrash metal che non è mai vacillata, nemmeno nel periodo buio del genere, quando molte bands hanno imposto brusche sterzate nel loro stile, per poi ritornare alle origini solo anni dopo. Nonostante tutto questo tempo, la formazione di Francoforte ha ancora molto da dire, presentandosi nel 2017 in forma smagliante e più ispirata che mai. Si parte con “Pay To Pray”, cavalcata potentissima ed incalzante, con il basso in rilievo, per un pezzo che stilisticamente ricorda un po’ gli Overkill. “Syrian Nightmare” ha tutte le carte in regola per diventare un classico: riffing arrembante ma memorabile, con vaghe influenze melodeath, grandi assoli di chitarra (Andy Gutjahr, in questo disco ha superato se stesso) e la voce dell’inossidabile Gerre mai così rabbiosa. “Secret Order 1516” prosegue a tradizione birraiola della band, con un chorus da cantare a squarciagola in sede live. La title track è caratterizzata da un riffing semplice, di matrice quasi punk alla “A Girl Called Cerveza”, per intenderci, con un indovinato intermezzo melodico di stampo maideniano. Un album he dimostra uno stato di forma eccellente, per una band che da trentacinque anni ha sempre sventolato con fierezza il vessillo del thrash metal più intransigente.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10