(Napalm Records) Saranno anche tedeschi i Dust Bolt, ma il loro thrash metal è puramente Bay Area. Tuttavia non capisco perché spesso alcune etichette europee di un certo livello (Massacre, AFM, Pure Steel, appunto la Napalm) tirino periodicamente fuori album tharsh metal, realizzati da band magari giovani e ciecamente devote ad un sound di almeno 30 anni fa. Io adoro il thrash metal, ma non capisco queste formazioni che piazzano riff, ritmi, assoli e schemi già ampiamente noti e senza metterci altro. Anche loro hanno il diritto di fare album, soprattutto perché non sono gli unici a riproporre qualcosa di “vissuto” e questo accade in tutti i generi. Il mercato è saturo, propone troppo e con uscite a getto continuo, come la mettiamo per un album come “Violent Demolition”, suonato bene, una pura e fedele esecuzione, ma senza dire nulla di diverso dal già sentito, che esce in contemporanea con album come quello dei Grave Digger (anzi l’EP che ha preceduto l’album), i canadesi Striker (altro ripescaggio del passato) e un mese dopo un album dei Chaosweaver, definito di “cinematic metal”, e un mese prima di Ex Deo, Svölk, di nuovo Grave Digger e The Graviators? Tanto per citare solo quelli usciti per la Napalm. Se “Violent Demolition” è solo un modo per coprire in quel periodo anche il genere thrash, allora a tutti gli appassionati del genere come me dico da subito che vi basta guardare il voto laggiù. Nel caso in cui la Napalm creda nel potenziale di questa band, allora aspettiamoci altre uscite simili: i Dust Blt non hanno nulla più di Ultra Violence, Rusted Brain, MadMaze, tanto per citare alcuni degli ultimi esponenti del genere passati di recente nella redazione di Metalhead. Sembrano degli esecutori puliti e fedeli di trame thrash metal. Non ho nulla contro di loro, ma certe scelte delle label a volte restano incomprensibili.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10