(Agoge Records) Mi sono sempre immaginato come potrebbe essere sentire un gruppo metal underground nelle radio o con dei video in rotazione sulla vecchia Mtv. Lacuna Coil a parte, non abbiamo mai avuto gruppi in grado di scalare le classifiche di respiro internazionale. Vista la brutta anima del commercio forse è anche meglio così, certo è che si sente così tanta spazzatura girare nei media che l’amaro in bocca c’è eccome per quei gruppi che meriterebbero più visibilità. Probabilmente i New Disorder sono un gruppo che meriterebbe di più, ma si sa che il mercato va così. Questo non è un nuovo album, bensì la rivisitazione del loro ultimo lavoro con l’aggiunta di due inediti. Rispetto alla veste precedente (rece qui) i suoni si sono fatti più puliti e con del lavoro di tastiera che ha arricchito e non poco la struttura canzone. La voce ricorda da lontano gli In Flames, ma con quel non so che di boombastico che potrebbe davvero far si che ogni estratto di questo album possa girare su una radio e accogliere il favore anche dell’ascoltatore più profano. Il groove che permea l’album dona un suono potente e moderno, che con il riarrangiamento ha acquisito forza compositiva e varietà nei suoni. Una mossa vincente per i New Disorder, che dimostrano a mio avviso di saper interpretare anche le nuove tendenze sonore. Ottimo lavoro
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10