(Lion Music) Secondo album per The Rock Alchemist, formazione proveniente da Faenza che con il debutto “Eyes Of Mind” del 2012, ha riscosso un buon successo specialmente nel Nord Europa. Gli argomenti cari alla band (motori e alchimia), fanno spesso capolino lungo tutto l’album, con titoli come “Cars”, “27” (numero portato dalla Ferrari in F1), o “The Temple”, dedicata all’autodromo di Monza, mentre i riferimenti all’alchimia sono sparsi tra la veste grafica ed il titolo dell’album. Musicalmente ci troviamo davanti ad un rock radiofonico che spesso sconfina nel pop, mantenendo allo stesso tempo un’energia tipicamente rock, con sonorità che saranno gradite anche a chi è abituato a sonorità più heavy. L’opener “Panic Room” è diretta, ruffiana ed aggressiva al punto giusto, con un guitar work sopraffino e melodie vocali che si stampano subito in testa. “A-Matrix”, scritta dopo la tragedia di Amatrice, ha un mood triste, dominato da parti di tastiera di grande effetto, che si alterna con la chitarra, ottima sia in fase ritmica che in quella solista. “27” è dominata da un riffing serrato, ipnotico e groovy, risultando il brano più heavy del lotto, anche se la componente melodica la fa da padrone. Un album davvero maturo, ottimamente composto, che bilancia perfettamente l’energia del rock e l’immediatezza del pop, con brani solidi e ruffiani, una prestazione strumentale e vocale sopra le righe, il tutto valorizzato da una produzione perfetta ad opera di Chris Sheldon (Foo Fighters, Skunk Anansie). Per gli amanti del genere, un album da avere.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10