(Dark Descent Records) Secondo album per Necrovorous, formazione greca attiva dal 2005, quando il batterista Vangelis F. (Shit Eater) e il chitarrista/bassista/cantante Periklis G. (Pig Fucker) decidono di unire le proprie forze, in un progetto che unisse il death metal old school a tematiche gore, con qualche sporadico inserto grind/crust. Dopo alcuni demo ed uno split con Meathole Infection, Periklis lascia, rimpiazzato da Kostas K., già in forza agli Embrace Of Thorns. Nel 2010 il duo realizza il sospirato debutto “Funeral For The Sane”, che ottiene ottimi riscontri in ambito underground. Sembra finalmente il coronamento di cinque anni di attività, invece nel 2011 i Necrovorous spariscono dalla circolazione, e l’unica traccia della band è uno split con i giapponesi Deathmongers, anche questo bene accolto nell’ambiente. Dopo ben sei anni, tornano ora con “Plains Of Decay”, un album che si discosta un po’ dall’approccio grind, orientandosi maggiormente verso un death metal tout-court. Apre l’album “The Sun Has Risen In A Land I No Longer See”, song veloce e dinamica, che mescola ottimamente death scandinavo alla Dismember ed inglese alla Entombed con una parte finale costellata da assoli taglienti e melodici allo stesso tempo. La title track è una vera e propria mazzata: veloce, potente e precisa, caratterizzata da una furia esecutiva che richiama quella profusa nel debutto, ma più raffinata chirurgica, ma ugualmente letale. “Psychedelic Tribe of Doom” si rifà pesantemente al death statunitense di Master, Autopsy e primissimi death, altrernando partiture vicine al doom ad accelerazioni impressionanti non lontane da alcuni influssi black metal. Un ritorno ormai insperato, dopo tutti questi anni di latitanza, per una band più che mai ispirata e data troppo presto per finita.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10