(A Sad Sadness Song/ATMF) Sempre più post depressive l’arte materializzata dagli italiani Falaise che giungono al secondo lavoro, confermando la collaborazione con la label. Se con il debutto “As Time Goes By” (recensione qui) si ergevano con personalità in un contesto depressivo spinto nella modernità del post black, con il nuovo lavoro incrementano il livello percettivo, dando nuova vita a sentimenti cupi ed oscuri sempre evidenziati da melodie profonde e ritmiche pulsanti, con linee vocali spietate e fredde come il ghiaccio. Confermo la mia sensazione che il loro sound fonda le radici nella moderna matrice black francese, cosa a mio parere fantastica, visto che continua a risultare originale in quanto l’ispirazione viene portata al prossimo livello, aggiungendoci quel tocco d’arte intenso tipico della creatività del nostro paese. Da notare che questa somiglianza da me identificata già nel precedente album, trova qui una specie di conferma con l’ottima versione di “Les Ruches Malades” dei… francesi Amesoeurs; ma questa cover rappresenta un regalo, di una ulteriore perla inserita in coda al altre nove canzoni di altissimo livello compositivo, esecutivo ed emozionale. Dopo i fantastici arpeggi di “Nightgaze”, brano di introduzione, è “The Embrace of Water” a mettere subito in chiaro la direzione creativa della band: melodica fino all’isterismo, violenta fino alla negazione della pietà, coinvolgente e catchy fino ai confini del genere. Meravigliosamente solare nella sua decadenza la fantastica “You Towards Me”. Priva di speranza e musicalmente travolgente “Deariness”, mentre “The Abyss” risulta aggressivamente struggente, prima della divagazione remotamente folk di “Sweltering City”, un brano diverso, originale ma perfettamente integrato sia nell’album, che nell’ordine della track list. Affiorano ipotesi astrali e symphonic-black con la strumentale “Pristine Universe”, prima della mastodontica “Veil Of Star”, una opus di oltre dieci minuti, che appare infinitamente atmosferica, ricca di sentimento, di potenza, ma anche di una violenza annegata in melodie contorte, da un lato dolcissime, dall’altro prive di pietà alcuna. La crudeltà sonora dei Falaise è perfettamente amalgamata con la loro sensualità creativa: il secondo album conferma questa loro tendenza esaltando ancor di più le loro originalità e personalità in modo tale da esaltare, evidenziare ed illuminare una forma artistica che lentamente si sta staccando dalle ispirazioni originali per delineare i propri illimitati confini, i quali spingono sempre più verso un’unicità stilistica estremamente micidiale.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10