(Symbol Of Domination/Morbid Skull Records) Ancora non mi son abituato a recensire gruppi death e black provenienti da questa parte del mondo. Eppure ho una teoria: secondo me questi micromondi musicali sono in così poco contatto con il resto del pianeta che la musica da loro prodotta è incontaminata dalla modernità. Pura, senza influenze esterne. Sicuramente chi suona nei Disorder ascolta tuttora le MC dei Nihilist e degli Entombed, probabilmente i cd manco arrivano, per lo meno non quelli riguardanti il metal appena al di fuori del mainstream. E quindi cosa ci si può aspettare da gente così se non un marcescente agglomerato di death e black suonato nel modo grezzo degli anni ‘90 e registrato così come esce dalla strumentazione, senza aggiunte o aggiustamenti… ma il fascino di queste pubblicazioni, non mi stancherò mai di dirlo, è proprio questa nostalgia inconscia, un essere fuori da tutte le mode musicali del momento e tributare una scena che magari lì da loro è ancora viva, ma che qui è morta da due decadi. Sette tracce che offrono uno spaccato di una realtà musicale che probabilmente non capiremo mai fino in fondo ma a me va anche bene così, perché questo tipo di musica è sempre più rara, perché fatta solo di genuinità e di voglia di suonare. Cosa sempre più rara qui in occidente…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10