(Nuclear Blast Records) Un nuovo atto malvagio dei Belphegor. Semplicemente diabolico ed espressione dell’inferno. I Belphegor proiettano sul scena metal una nuova e sulfurea ondata di death-black metal. Ecco i toni dell’oscurità, la celebrazione dell’inquietudine e il sogghignante atteggiamento della perfidia. “Baphomet” diventa un’accorata e sentita celebrazione del demone misterioso dell’occultismo. La canzone si avvicina alla scuola americana. “Apophis – Black Dragon” è possente e in essa i Belphegor alzano e abbassano i ritmi con padronanza. Evitando canonici track by track, si dichiara senza indugio come dei nove pezzi tutti andrebbero menzionati. Per meriti vari, per qualità, per come i Belphegor riescono a mostrarsi una trasposizione dell’inferno sulla terra. Alcune soluzioni di stampo americano, su tutte Suffocation e Morbid Angel, i Belphegor riescono ad essere anche europei. Tuttavia la band cade nel tranello dell’emulazione. Anche voi avrete la sensazione di avvertire il concetto blackened dei Behemoth nelle parti veloci? “Totenritual” si avvale di una produzione semplicemente equilibrata. La profondità del suono viene aumentata da un basso che è l’ombra naturale degli altri strumenti. Diventando uno sfondo costante alle costruzioni del riffing. Il resto è Belphegor in maniera assoluta, cioè canzoni che si avvertono come un discorso del male. I demoni austriaci diventano nuovamente profondi, malvagi. Diabolici? Forse meno infernali di “Blood Magick Necromance”, ma più concreti, geometrici e molto più audaci che nel precedente “Conjuring the Dead”.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10