(Soulseller) Come molti esordienti che nascono e fanno tutta una trafila di pubblicazioni minori, come 7″ e demo, la band olandese Entrapment giunge al sospirato debut album, il quale è un manifesto di old style death metal da inserire nelle costellazioni luminose degli Entombed, primi due album, Dismember (dai quli il logo sembra ispirato) e Autopsy, età di mezzo. A dire il vero il termine band non è propriamente adatto, visto che il nome Entrapment viene collegato solo a quello di Michel Jonker. Il sound è nostalgico e ben prodotto, con chitarre voraci e cupe, un drumming martellante, alcuni assoli lancinanti e brevi sparsi. Le canzoni però a conti fatti non riescono a dire niente di più o meglio di altri revival del periodo corrente. Il discorso revival non è un limite, in fin dei conti si guarda alla musica e solo e se essa è o no piacevole e convincente. E’ piacevole “The Obscurity Within…”, per chi ama quelle sonorità, ma non è convincente perché la resa finale dei pezzi è un qualcosa nella norma. Si apprezzano gli interventi solisti e che siano essi selvaggi o di taglio melodico, ma ciò che li precede o segue in un brano alla fine non è di gran rilievo.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10