(Symbol of Domination / Cimmerian Shade Recordings) Mark Andersson, ex Manilla Road e attualmente con Sanctus Infernum, chitarrista e voce, suona con Chris Johnson, batterista proprio dei Sanctus Infernum, reclutando anche Rob Harris al basso. Ne esce fuori un trio dedito a Morbid Angel, Manilla Road, Master, Celtic Frost, con alcuni esempi embrionali del death metal della Florida, ma in una versione meno roboante, più flebile, scarna e a suo modo anche più chiara e nuda, rispetto alla ventata devastante che seppero creare Obituary e tutti gli altri. Quaranta minuti di buoni spunti tra un doom energico e un death primevo che sbocciano in una marea di cose vicine a modelli pensati altrove, da gente come Mercyful Fate, Autopsy e Cathedral. Mettiamoci un Andersson che ricorda il Dave Vincent di “Abominations of Desolation” ed ecco che per quanto “Law of the Burning” sappia essere a suo modo gradevole, riesce al contempo a non scrollarsi di dosso quel carattere scontato. “Law of the Burning” è ben registrato e alla lunga suona piatto, a causa della mancanza di scatti avvincenti. Suoni forti, affatto laccati, ma un’energia di fondo che si esaurisce pian piano con l’avanzare dell’ascolto.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10