(Season of Mist) Un gruppo solido, da tempo un pilastro del mondo doom, nonostante i cambi di formazione. Arrivati al quinto album in poco più di dieci anni di carriera, oltre a tanti split tra i quali uno con gli Asphyx, i finlandesi hanno siglato nel tempo un’evoluzione completa verso i canoni del doom. Bellissima in questo senso la canzone “Charnel Reflections”, sette minuti di ‘osanna’ verso il genere, contornato da sporadici attacchi death, tante melodie maestose e al contempo struggenti. L’aspetto death metal è qualcosa che lavora nel fondo dei pezzi, nelle pieghe del songwriting. I suoni forti, granitici, sono espressi attraverso una produzione chiara che valorizza i passaggi dell’album. Non mancano momenti di stampo funeral, altro tassello dell’insieme, sul quale i finlandesi hanno costruito un doom dal messaggio chiaro e forte. Brani tra circa e oltre i sette minuti, mentre l’opener “Sempiternal Grotesqueries” ne raggiunge oltre dieci. Chiude invece “Ossuarium Silhouettes Unhallowed” la strumentale “Black Moss”, solo meno di due minuti e mezzo ma ben sfruttati. Quando l’album termina, il silenzio consegna questi quaranta minuti di vibrante malinconia e decadenza al mondo degli inferi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10