(Punishment 18 Records) Ennesima opera di riesumazione da parte della Punishment 18 Records, non nuova nel riportare alla luce alcune formazioni valide cadute ingiustamente nel dimenticatoio. Questa volta tocca ai texani Devastation, thrash metal band che nella seconda metà degli anni ’80 sembrava promettere bene. Il loro battesimo on stage si è svolto nientemeno che con gli Anthrax nel 1986, anno in cui la band capitanata da Scott Ian stava promuovendo “Among The Living”. Al tempo i Devastation proponevano un thrash metal grezzo e rumoroso che molto doveva ai Venom. Il loro debutto “Violent Termination” era infatti piuttosto rozzo, ma già con il successivo “Signs Of Life” il livello tecnico/compositivo si dimostrava decisamente superiore, con soluzioni ritmiche spesso ai confini del death metal, sebbene con i piedi saldamente ancorati nel thrash. “Idolatry” è l’ultimo disco dei thrashers texani che, a seguito di alcuni dissapori con la Combat Records, si sono visti costretti allo scioglimento. Lo stile dell’album è un’ulteriore evoluzione del precedente, con riffs veloci e taglienti, anche questa volta in bilico tra thrash e death, sulla falsariga dei Sepultura di “Beneath The Remains” ed i Sacred Reich. Lo stile vocale è ruvido ma lontano dal growl, un po’ alla Dark Angel. La produzione, avvenuta preso i prestigiosi Morrisound Studios, rende ancor più evidente il taglio death metal. Una band che sicuramente avrebbe meritato maggior fortuna e che se avesse potuto continuare a fare dischi, avrebbe molto probabilmente scritto capitoli importanti in ambito thrash.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10