(High Roller Records) Ricordo che un anno fa i Dr. Living Dead! nel loro debut dimostrarono di essere dei veri thrasher, suonando in uno stile che alla lunga però risultava scontato. Anche questo “Radioactive Intervention” è thrash old school, ma il suo minutaggio complessivo è di un minuto in più rispetto al precedente album e con quattro brani in meno. Tenendoli dunque su una durata appena superiore alla media dei precedenti e superare così i trentasei minuti totali. Lo stile degli svedesi si arrampica di nuovo sulle cime degli Slayer (“Suffering”), Metallica (“Life Suks”), Anthrax (“Bringer of Truth”) eccetera. Non c’è altro da poter dire su questo genere di lavori. Riconoscendo ai Dr. Living Dead! una concreta disinvoltura nell’imbastire un thrash metal potente e che, come nel precedente omonimo album, in alcuni casi ricorda anche il thrash fuso con il crossover (per esempio “Mental Warzone” che ricorda i Suicidal tendencies) e riconoscendo loro comunque il fatto di essere trascinanti, tuttavia c’è sempre il pericolo di finire nel rimando a qualcosa di già sentito. Il cantante con un timbro simile a quello di Joey Belladonna contribuisce a rendere ancora più retrò l’insieme di questa produzione che tutto sommato è un vero e proprio assalto dall’inizio alla fine. “Radioactive Intervention” ha qualcosa in più rispetto al predecessore, un album che al contrario delle mie valutazioni venne in gran parte lodato da altri. Se questa release risulta superiore anche al mio ignorante senso dell’udito, è probabile che risulterà gradito ai più anche “Radioactive Intervention”. L’album è thrash metal fino al midollo, ma è anche un lavoro che qualsiasi thrasher potrebbe apprezzare in toto oppure sentirsene stufato a metà del percorso.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10