(Satanath Records/Symbol Of Domination/Final Gate Records) Curioso l’album dei russi Taiga. Su un impianto sonoro che alterna black rabbioso e tratti calmi e riflessivi vengono poggiate tracce vocali a volte recitate in stile Burzum degli ultimi album e intermezzi urlati. Effettivamente, come suggerisce il titolo le tematiche trattate lasciano spesso e volentieri la terra e abbracciano argomenti più ampi; ed il suono corredato non fa che richiamare questa distanza. A tratti sembra di ascoltare un album black, in altri casi una release death atmosferica, ma va dato atto che l’equilibrio tra le due parti rappresenta una quadratura del cerchio piuttosto vincente, dove riflessività e aggressività si sono mischiate sapientemente e convivono in modo controllato e pacifico. Un disco a tratti molto interessante, smorzato leggermente a mio avviso da una discontinuità a volte eccessiva tra una traccia e l’altra.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10