(Signal Rex) Sesto album per il duo portoghese, sesto album pieno di soffocante ansia, disperazione, devastazione. Un black metal orientato al mid tempo, ricco di arpeggi, pregno di depressione, di melodie oscure ma capace di sorprese e varianti inaspettate. Due tracce brevi e due lunghissime: quattro brani intensi, mai ovvi, mai scontati, capaci di mantenere alta l’attenzione e di attrarre l’ascoltatore in meandri di oscurità e maledizione senza via di uscita. “Iberia” apre ansiosa, nervosa, letale e si evolve su un black lento e marziale, letale e assassino. Complessa ma generalmente furiosa, con grandiosi mid tempo pregni di gloria nella lunghissima, variegata e possente “Celestial Syntropy”. Ma è “Celestial Entropy” che riserva sorprese: un inizio tra l’epico, il folk e l’ambient esplode nel marcio di linee vocali maligne, giungendo a metà dei quasi sedici minuti abbandonandosi ad un riffing thrash old school semplicemente irresistibile; un headbanging malvagio, che avvia su un lungo finale a cavallo tra il melodico e il remotamente post. Chiusura atmosferica d’impatto con “Cosmic Oblivion”, un brano dal titolo azzeccato che conduce per mano verso una fine oscura, eterna, dannata. Dopo 17 anni di attività i portoghesi continuano a crescere, offrendo un black che sa mantenere le sue radici, pur spaziando verso territori vasti, sconfinati e deliziosamente suggestivi.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10