(Apathia Records) Esordio sulla lunga distanza per i Profane Burial, attivi dal 2013 ma arrivati alla pubblicazione del primo album in studio quest’anno sotto l’egida dell’etichetta Apathia Records. Nata per volere dei tastieristi Kjetil Ytterhus e André Aaslie, la band norvegese ha ora trovato una certa stabilità grazie all’ingresso di personaggi già noti alla scena estrema come Bjørn Dugstad Rønnow (Trollfest) alla batteria e Ronny Thorsen (Trail Of Tears e Blood Red Throne) alla voce, affiancati dalla chitarra di Jostein Thomasse. Nelle sette tracce che compongono “The Rosewater Park Legend” i cinque scandinavi fondono la componente estrema con complesse orchestrazioni che, pur ricoprendo una posizione di rilievo nell’economia dei brani, riescono a non sovrastare del tutto la struttura generale. Idealmente ci troviamo di fronte ad un incrocio tra la brutale epicità di Septicflesh o Carach Angren e le intricate partiture dei primi Emperor. Fin dall’iniziale “The Tower Bell” la direzione intrapresa dai nostri è chiara; cambi di tempo repentini e riff di chitarra ora aggressivi e tirati, ora più aperti e melodici donano ai brani una costante sensazione di imprevedibilità. Su questa struttura trovano poi ampio spazio sezioni di piano e tastiera che ricamano atmosfere cupe ed evocative, riuscendo inoltre a non sfociare mai nel pacchiano. I brani sono molto articolati ed alternano a passaggi più veloci e diretti, altri lenti ed orchestrali che riportano alla mente i Dimmu Borgir di “Enthrone Darkness Triumphant”. In questo senso è da prendere come esempio “The Stench Of Dying Roses (The Children’s Song)“, brano dal minutaggio elevato che tuttavia non stanca all’ascolto e nel quale ben emergono le componenti menzionate in precedenza. La complessità dei brani viene poi esaltata da una produzione pulita e ben equilibrata che permette ai vari strumenti di emergere in egual misura. Album certamente non di facile assimilazione questo “The Rosewater Park Legend” che comunque mette in luce le ottime doti compositive dei cinque esperti musicisti scandinavi. Consiglio certamente un ascolto a tutti gli amanti del black metal sinfonico che troveranno nella prima prova in studio dei Profane Burial pane per i propri denti.
(Davide Galli) Voto: 7/10