(Debemur Morti Prod.) Quinto studio album nato dopo un periodo di tumulto interiore nella band. L’ennesimo… Questa formazione ha sempre espresso un potenziale considerevole, ma è stata soggetta a una sensibile discontinuità. L’ultimo album “Pure” (QUI recensito) ha proposto musica di qualità, più di tutto una band rifiorita a diciassette anni da “Strange in Stereo”. “Cease the Day” nasce tra Brighton, in Inghilterra, e Kristiansand, città natale dei norvegesi, e il missaggio realizzato in Francia da Frederic Gervais e vede l’enorme lavoro di partenza da parte di Anders Kobro, batterista, e James Fogarty, voce e strumenti vari, al quale poi si sono aggiunti gli altri. La forma definitiva di “Cease the Day” vede un progressive che pesca per alcuni tratti da un black metal piuttosto blando, momenti gothic-doom, avantgarde tra il rock e il metal. Gli In The Woods… esprimono una furia a piccole dosi, ma progressioni e sviluppi a profusione. Poco meno di un’ora di musica, visto che la band si sente a suo agio in composizioni affatto essenziali, nonostante figuri la stupenda title track fatta di voce, piano e synth. ITW aprono continuamente scenari nei pezzi, tesi a collegarsi tra di loro attraverso una percepibile fluidità. Un viaggio l’ascolto dell’album che permette un sensibile trasporto, con inevitabili momenti di tumulto. Un qualcosa di surreale nel quale spesso irrompe una scarica vibrante, materializzata da chitarre che pronunciano riff ben ricamati e portati a scivolare con stile. Un altro passo avanti, come accade ormai dagli anni ’90 per questa band nata sotto il segno del black metal, nonostante, a detta di Anders Kobro, non si siano mai definiti davvero tale. Il tempo lo ha dimostrato.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10