(I, Voidhanger Records) A soli tre mesi dall’uscita precedente lavoro, gli statunitensi se ne escono con un album nuovo di zecca. Non un EP, bensì un nuovo disco a tutti gli effetti. Anche se il numero esiguo di tracce non sembra suggerirlo, questo “Matricide In The Temple Of Omega” è un disco davvero articolato. Dopo una breve ma straniante ed alienatissima intro, troviamo una serie di tracce molto lunghe, da circa dieci minuti ciascuna, in cui gli americani riversano tutta la loro maestria ed esperienza dimostrandosi tra i leader dell’avant-garde black metal. La loro capacità di suonare strani, lugubri, paurosi e nel contempo essere assolutamente in asse con la struttura canzone ha dell’incredibile. La voce, a tratti molto profonda nel growl, dona all’opera una nota estrema che ricorda sempre all’ascoltatore il fatto che comunque si sta ascoltando del black, anche se distorto e dissonante come pochi altri. Il teatro di orrori messo in scena da questo gruppo ha decisamente pochi avversari e nel contempo anche pochi metri di paragone, sfiorando in ogni opera vette altissime a livello compositivo ed esecutivo. Una splendida copertina racchiude degnamente un lavoro davvero di alto livello, segno che ormai questo gruppo è diventato egli stesso un metro di paragone per gli altri e non più viceversa.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10