(Banksville Records) Detti anche S.A.D.O. per comodità, per riassumere quanto di chilometrico c’è nei loro titoli e di fatto nel nome, a contrasto con la brevità di questo lavoro. Espletano, visto che si parla di ‘decostruzionismi organici’, non chiariti se industriali o biologico-anatomici, qualcosa che riassume jazz, industrial, pura sperimentazione e forma libera dell’arte, genio e ironia. Paolo Baltaro di Arcansiel, a sorvegliare, montare e decostruire tutto con strumenti, elettronica e sampler, il batterista Andrea Beccaro e Sandro Marinoni, flauto e sassofono e anche lui in Arcansiel, concepisce un intero album sintetizzandolo però in circa otto minuti attraverso nove pezzi totali. Perché? Come è possibile questo? Oggi il mondo va veloce, la gente usa il proprio tempo in maniera completamente diversa. Ammesso che le persone abbiano ancora tempo. Anche la musica ne subisce le conseguenze, perché oggi le persone ascoltano le playlist. L’album è troppo lungo e poco funzionale ai ritmi psico-biologici. Dunque ecco questo lavoro diventa un’elaborazione volta a creare una cura per la narcolessia. Si, “Musiche per Signorine da Marito – Cura auditiva per la narcolessia in forma sentenziale” è un messaggio che mira a curare il paziente affetto da narcolessia. L’ascoltatore è il paziente e che sia o meno narcolettico poco importa! Oltre al taglia e cuci, alle sequenze musicali e rumoriste, Baltaro mette a confronto una declamazione fatta inizialmente con voce femminile e alla quale risponde una voce maschile. In sostanza a un “le leggi della natura sono inviolabili”, risponde un “e sai bene che addormentarsi adesso è contro natura”, oppure “le religioni aiutano gli esseri umani senzienti a sopportare l’ipotesi della propria morte”, alla quale risponde “e ricordati che assopirsi nelle ore di lavoro è disonesto e sconveniente”. Le voci hanno i toni dei lettori vocali automatici. S.A.D.O. lascia accadere qualcosa che alla fine mette ordine nella massa di citazioni, ironie, suoni e sequenze di ogni tipo. L’album è in doppia versione, infatti i pezzi sono diciotto, perché c’è anche la versione inglese che segue quella in italiano, arrivando così a circa diciotto minuti totali di durata. Un flusso di situazioni con un ordine che costruisce si qualcosa di insolito, ma neppure eccessivamente strambo. Una cura o tentativo di cura, attraverso il jazz, qualcosa che può sembrare industrial, muzak e in queste “Musiche per Signorine da Marito” alla fine tutto sembra semplice.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10