(Third I Rex) Estremi, violenti, feroci e fuori standard. Si tratta del duo black italiano che giunge al terzo full length… celebrando un ritorno visto e considerato che l’ultimo lavoro risale a ben otto anni fa. L’inquietante titolo dell’album anticipa l’assalto frontale esposto nelle sette intense tracce le quali, tuttavia, non si accasano in una ben specifica sottocategoria del black metal, ma amano divagare, integrando svariati elementi, tra questi sferzate death, deviazioni su metal selvaggio, idee post black e cambi di tempo o dettagli tecnici più in linea con una visione progressiva che semplicemente estrema, il tutto inscatolato in una ottima produzione, la quale avvalora ulteriormente l’album. A tratti epica, a tratti disperata, con un impatto sonoro meravigliosamente dissonante e spunti melodici molto originali, la opener “Diva Fortuna”. Malvagia e colma di colpi di scena “Through The Eyes Of Argo”. Oscura e con un feeling apocalittico “In Cruelty And Joy”, prima della sorprendente “Exile”, un pezzo impostato sul pianoforte che rivela una teatralità drammatica di prim’ordine. Inquietante e suggestiva “The Elders Know”, tuonante e con risvolti ritmici, melodici e scenici laceranti “The Foot That Submits”, prima della lunga e conclusiva “Gods In The Swarm”, un brano scatenato ma anche riflessivo, tetro e decadente. Non hanno perso lo stile i Laetitia In Holocaust, anzi, sono cresciuti, hanno saputo intensificare le composizioni inserendo rifiniture tecniche favolose, con arrangiamenti personalissimi pur mantenendo i brani attraenti, provocanti e stimolanti. Uno dei segreti del black italiano che si svela con cruda e cinica potenza!
(Luca Zakk) Voto: 8/10