(autoprodotto) Il doom devastato dei norvegesi G.R.I.M. ha un sapore decadente ed epico. Nati nel 2017 per mano di membri di altre bands nordiche, giungono al debutto con quaranta minuti di musica tagliente, pesante e sferzante: ma non si tratta di un doom lento ed occulto… piuttosto qui regna sovrana molta melodia la quale viene devastata da vocals disperate, dannate, senza speranza. “Diary of a Misanthroposophist” ha un gusto death metal alternato a riffing in pieno stile heavy; c’è una infinta decadenza in questi dieci minuti abbondanti e quando le linee vocali emergono sono oscure e ricche di condanna. Una impostazione decadente ma epica emerge su “The Decline of Society”, con un finale ricco di arpeggi suggestivi e melodie persuasive. Divagazioni progressive e bluesy sull’ottima “The Age of Misology”, altro brano con un reparto assoli impressionante, mentre la conclusiva “Push the Button” lascia trasparire un feeling horror-movie intenso, generando inquietudine e delirio. I G.R.I.M. appartengono al filone doom, ma stanno molto lontani dai cliché tipici del genere, dando vita a qualcosa di diverso, mai ripetitivo, mai scontato, mai ovvio… e corredato da un’abilità compositiva ed esecutiva ben al di sopra della norma.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10