(Memento Mori) Finalmente debutto con un full length i deathsters americani Kurnugia, band formata da gente che milita o ha militato in entità bestiali tra le quali Decrepit, Nunslaughter ed Embalmer. Si affacciarono sul mercato con un EP intitolato “Tribulations of the Abyss” uscito nel 2013 (recensione qui), seguito a distanza di tre anni da un altro EP, ovvero “Condemned to Obscurity”. Quest’ultimo durava poco più di 25 minuti, quindi i 37 minuti di “Forlorn and Forsaken” cercano con fatica di spingere l’asticella temporale verso una pubblicazione definibile ‘completa’. Ma “Forlorn and Forsaken”, per quanto di relativa breve durata, offre una certa corposa spinta energetica, esaltata dall’ingresso in line up della voce lacerante di Paul Gorefiend, ovvero il frontman degli storici Embalmer. Con una copertina accattivante, l’album degli americani si rivela subito per quello che è e vuole essere: puro death metal. Dannatissimo e schiettissimo death metal. Un death metal curato, con una ottima tecnica, avvincente, ma sempre e comunque legato indissolubilmente al death classico, a quello vero, quello ancora concepito e proposto per i macabri orgasmi degli irriducibili nostalgici, ovvero la gente che ama ciecamente mostri demoniaci quali Benediction, Morbid Angel, Autopsy, Immolation, senza ovviamente dimenticare i primi Death. Dopotutto la milizia che è sul piede di guerra con questa potenza di fuoco sonora è composta da veterani del genere americano per eccellenza, quindi è molto poco probabile aspettarsi brani che non siano un continuo bagno di sangue, un’esaltazione della morte, un costante culto della sofferenza e della decadenza umana. Capitoli come “Crown of Suffer” trasmettono malvagità di prim’ordine. È meraviglioso come un assolo scavi con le unghie per uscire da sepolcri sonici di pezzi quali “Shroud of Damnation“. L’headbanging non manca mai, e brani quali “Pervert the Pious”, “Thy Sanguine Altar” o la favolosa conclusiva “When the Moment of Death Arrives”, sono la conferma che “Forlorn and Forsaken” è pensato per devastare vertebre e lacerare articolazioni, oltre che essere registrato e prodotto molto bene, con un occhio particolare all’efficenza: la precisione del suono non toglie assolutamente nulla a quel senso di assalto primordiale tipico del death anni ’90. I Kurnugia non faranno nulla di nuovo, ma quel che fanno lo fanno cinicamente bene, riuscendo a mietere vittime e spargere ingenti quantità di sangue in maniera decisamente efficace!
(Luca Zakk) Voto: 7/10