(Punishment18 Records) Complesso. Intelligente. Elaborato. E’ questa la descrizione di questo terzo album degli Italiani Lunarsea. Esperti, capaci, navigati: hanno suonato ovunque, fatto decine di concerti, fino al trionfo che li ha portati a guadagnarsi l’apertura per i grandi Dark Tranquillity in Italia. C’è molto death metal nel loro sound. Ci sono anche dei cenni di black metal, sinfonico e non. Ma c’è anche molto progressive, davvero tanto, c’è un’esuberante dimostrazione di tecnica, c’è un’infinita fantasia, e c’è una creatività che non si limita solo all’aspetto musicale ma che si spinge anche verso il lato compositivo, capace di sfornare un concept album interessante, diverso, con una storia strana, estremamente metaforica, ma con un messaggio chiaro, umano, reale, esposto in chiave spaziale, siderale, futuristica. Ottima anche la performance del vocalist, il quale si esibisce in un growling spietato, ma lasciandosi andare anche ad un clean coinvolgente, passionale, estremamente convincente. Dieci tracce per oltre tre quarti d’ora di esperienza sonora, di viaggio fisico e mentale, che porta l’ascoltatore lontano, verso scenari musicali innovativi, contorti, mai banali, mai scontati. E’ decisamente il grande passo per questi cinque ragazzi, è l’album della conferma, del salto ad un livello superiore. Musica per intenditori, musica per gente che sa ascoltare, che sa scovare gli aspetti più nascosti, più subdoli di quella devastante atmosfera sonora che i Lunarsea riescono a creare. Un death metal melodico che si inventa, nuovamente: i Lunarsea prendono le basi dei maestri scandinavi e ne alterano il DNA iniettando una dose massiccia di feeling latino, di fantasia progressiva, creando un qualcosa di assolutamente irresistibile.
(Luca Zakk) Voto: 8/10