(Invictus/Ajna Offensive) Tetre sensazioni, oscure emozioni. Tenebre sonore che divorano tutto. E tutti. Imponente secondo lavoro per gli svedesi Tribulation che tornano dopo cinque anni dal precedente “The Horror” con questa opera complessa, imponente, maestosa. Un’ora ed un quarto di metallo marcio, che si sviluppa su un death metal orientato verso il black, con una iniezione di atmosfere, concetti teatrali ed suggerimenti melodici (solo sporadici nel debutto) che li eleva verso un sound coinvolgente, elaborato e molto profondo. I pezzi sono più lunghi questa volta, superando spesso i sei minuti, fino alla maestosa “Suspiria” che va oltre i dieci minuti. Tracce lunghe ma mai monotone, sempre caratterizzate da progressioni sonore, da sviluppi tematici che rendono l’intero disco una costante evoluzione di ambientazioni mortali sempre pregne di perversione e malvagità. Suoni contorti, suggerimenti psichedelici ed ipnotici, circoli viziosi e spirali discendenti verso un inferno mentale avvolto dalle fiamme, devastato dalla tortura. “Spectres” è un pezzo sublime che ha uno sviluppo assurdo: la parte centrale diventa quasi canzonatoria, una attrazione verso il male che si abbandona ad un furioso death metal di superba tecnica e fattura, alternato da componenti piene di ansia e follia. L’imponente “Suspiria” vale l’intero disco da sola. Difficile da descrivere, immensa da ascoltare, alterna death metal spietato ad arpeggi ricchi di pathos, seguiti da intermezzi che sfiorano l’epico. “Rånda” mi fa letteralmente impazzire; il suo riff costruito su arpeggi mefitici, con quella linea di basso voluttuoso che li sostiene è pura dannazione, un invito ad un’orgia infernale alla quale è insensato resistere. Fa impazzire la progressione che si costruisce da metà canzone in poi dove elementi anni ’70 diventano improvvisamente death metal, contribuendo ad un groove superbo. “Ultra Silvam” si spinge oltre. Genere non definito, ma così dannatamente in linea con il resto dell’album nel quale i Tribulation riescono a creare un sound estremamente personale, unico, diverso da qualsiasi classificazione standard. Un capolavoro pieno di emozione, composto con una passione che arriva fino alla pazzia più sconvolgente. I Tribulation hanno segnato una svolta epocale, e questo loro “The Formulas Of Death” è, e senza dubbio rimarrà, una pietra miliare del metal estremo. E godo immaginando cosa sapranno creare in futuro.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10