(Black Tears/Masterpiece Distribution) La storia dei Cadaveria è più o meno nota. Nel 2001 Flegias e Cadaveria salutano gli Opera IX con l’intento di dare vita a qualcosa di più personale e comunque diverso dalle sonorità fino a quel momento trattate. Cadaveria e Marçelo Santos (cioè Flegias) con l’ausilio di musicisti provenienti da Necrodeath e DyNAbyte si cimentano in sonorità gotiche trattate su linee heavy metal e neo black metal. “The Shadows’ Madame” (2002) è stato il primo esempio di questo sound orrido, dalle forti tinte nere e malsane. Le chitarre di Frank Booth assolutamente protagoniste nella loro bellezza sonora manifestata con riff possenti o spediti, tendenti a sonorità classiche o beffardamente incattiviti da soluzioni appena più estreme. Le tastiere di Baron Harkonnen, comprimarie alle chitarre ma pazienti nell’aspettare i momenti giusti per pareggiare in prestigio la loro presenza potenziando alcune melodie con enfasi e magnificenza. Il musicista andrà poi via prima del secondo album, “Far Away From Conformity”. Da non dimenticare Killer Bob, il quale con il basso riempie al meglio ogni piega del sound. Per quanto riguarda Flegias non si può che lodare il suo infaticabile e preciso lavoro, mentre Cadaveria…magnifica! La Black Tears ristampa (uscì per la Scarlet Records) questo prezioso esempio di metal gotico italiano, anzi di vero horror metal, perché l’inquietudine e le sinistre tematiche e cadenze nei pezzi non possono che spaventare o comunque impressionare l’ascoltatore. La ripubblicazione, sul mercato dal 16 luglio, vede un nuovo processo di masterizzazione, il layout rinnovato e un prezzo accettabile, visto che ormai le poche copie in circolazione si trovano a cifre notevoli.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10