(Transcending Obscurity) La cartella stampa parla chiaro: un massacro dove nessun uomo rimarrà in piedi. Rimarranno solo ossa e polvere. Descrizione perfetta per un death metal devastante, tecnico, veloce, fulmineo. Una tortura sonora travolgente che rende questa band polacca un esempio di totale devastazione, annientamento, massacro. In poco più di mezz’ora scatenano un inferno inimmaginabile, un abisso di sangue e morte senza paragoni. Ritmiche letali, chitarre tirate al limite, una voce che ha ben poco di umano, e una costante atmosfera marziale, sembra quasi che questo quartetto sia un esercito della morte in marcia verso la conquista assoluta con un unica regola d’ingaggio: nessun superstite. Roba pesante, roba senza compromessi. Se cercate tortura, devastazione, qui la trovate. Se in un concerto pensate che il pogo, quello vero, quello che lascia lesioni permanenti, sia la componente essenziale, allora questa è la musica perfetta. I testi parlano di guerra. La musica è una battaglia. Il risultato è solamente estinzione. Pezzi come “Execution” o “Bitter Cold” non lasciano spazio a dubbi. La carica distruttiva di canzoni come “Blessing Of War” non concedono respiro. Death metal violento, esattamente come deve essere il vero death metal. Condito da un’ottima tecnica esecutiva, da idee valide che si traducono in cambi di tempo impossibili, inserti di batteria ai limiti delle capacità umane, assoli che mettono seriamente in crisi la dinamica meccanica delle corde delle chitarre. Ancora scuola polacca. Ed i Preludium meritano sicuramente di salire in cattedra.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10