(Code666) Una viaggio verso l’ignoto, verso l’IO più profondo. Un viaggio alla scoperta di risposte senza domande, di un male primordiale che è purezza, di un nulla che va oltre la vita, oltre la morte, oltre i sogni. Un’apocalisse della coscienza che integra mitologia nordica, occulto, profezie, magia nera e rifiuto della religione, un concept album che si sviluppa sul viaggio di Caino ad est dell’eden, verso Nord, verso una terra senza dio, ricercando una purificazione di un’anima torturata: discesa verso gli inferi, sacrificio estremo, risalita verso la realtà del nulla, del vuoto dopo la morte, del vuoto della non esistenza. Oscuro, profondo, devastante, l’album di debutto degli islandesi Carpe Noctem è una rivelazione: black metal ferale, brutale, superbamente costruito attorno a riff feroci, atmosfere occulte, chitarre selvagge che si alternano a chitarre pulite, costringendo l’ascoltatore a momenti di estasi riflessiva alternati da fasi di sofferenza, brutalità e autoflagellazione dell’anima. Concept curato nei minimi dettagli: la copertina che ritrae un viandante dell’oscuro; la numerazione dei pezzi (III,II,I,II,III) per marcare la discesa verso la terra, verso il sogno, la morte, per poi risalire, trasformare, rinascere; la costruzione delle canzoni che trasmette ogni singola emozione, ogni singola angoscia, ogni minima eclissi della mente, verso la pazzia, verso l’assurdo, l’ignoto, ed ancora il vuoto. Cinquantadue minuti per riassumere un viaggio che accomuna ogni essere umano, un viaggio che porta alla rivelazione assoluta: la non rivelazione, la conferma delle bugie, del non senso, dell’inutilità dello spirito. Ogni singola canzone ha un suono malato, ricco di un’atmosfera tetra e avvolgente, suonato con estrema violenza: ogni tappa di questo percorso è evidenziata in maniera sublime dallo sviluppo musicale delle tracce, che a tratti fanno percepire momenti di riposo, pace interiore, per poi sconvolgere con letale perseveranza. Musica difficile da spiegare, musica da ascoltare, nella quale lasciarsi andare, abbandonare, dimenticando ogni speranza di ritorno. Una dimensione caotica creata per annientare, un black metal geniale e innovativo, superba capacità di traduzione in musica delle emozioni del protagonista. Black metal che torna alle origini, al suo sound più classico e puro. Ma con i Carpe Noctem è tutto più oscuro, più velenoso, più morboso. La perfetta colonna sonora per la fine del mondo. Geniale. Perverso. Immenso.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10