(Sweet Poison Records) Dopo una assenza piuttosto lunga (cinque anni), si riaffacciano sul mercato i toscani Progressivexperience, che negli anni 2000 ci hanno regalato un paio di ottimi dischi di prog rock raffinato e cangiante. Il nuovo “Inspectra”, la cui durata supera di poco l’ora, ci presenta la band in ottima forma e vede pure il ritorno del primo singer Giovanni Valente. “1958” ci introduce a un progressive rock adulto, dove predominano i toni pacati e soffusi. Così, la successiva “Madness off Illusion” è un mid-tempo dove le chitarre restano sempre sullo sfondo e tutto si concentra sulla bella voce di Valente. Nella titletrack prevalgono le chitarre acustiche, melodie aperte e tastiere aree, per un brano che tocca le giuste corde emozionali; “San Francisco” alterna parti più tirate ad ampie escursioni strumentali, mentre “Trial of Fear” ha suoni più sperimentali, che ricordano nei passaggi senza cantato le colonne sonore di Howard Shores. In qualche punto – ma è una considerazione del tutto personale – sento la band toscana particolarmente vicina ai napoletani Ashram e al loro sound fragile quanto prezioso (si veda la raffinata ballata acustica “Silent Secrets”). “Somewhere in Time” prosegue sulle stesse atmosfere ‘autunnali’, mentre “Deafening Silence” è una ballata acustica dai toni di “Led Zeppelin III”. Per chi invece si vuole godere un prog più ruvido e più orientato verso il metal, quasi alla fine della scaletta abbiamo “Cellar Door”. Un gradito ritorno per un album buono, che però perde qualcosa in fase di produzione (spesso i suoni di batteria sono poco soddisfacenti).
(Renato de Filippis) Voto: 7/10