(Code666) Misteriosi. Progetto antico, risalente alla fine degli anni ’90. Un solo demo prodotto. Black metal, certo, ma di origini inconsuete: Portogallo. Comportamenti autodistruttivi, cose oscure, cose ignote, e dopo quel demo il progetto scompare. Tempi odierni: Angrenost (o meglio “aNgreNOST”) torna in vita. Era un duo, ora è un trio. Tre tetri personaggi, vittime dell’autodistruzione, imprigionati nella propria sofferenza interiore. Esseri che sono passati dentro i tunnel più decadenti, miserabili, oppressivi della vita umana. Ritornano. Rinascono, e celebrano la loro decadenza con questa ora abbondante di morte e sofferenza, di depravazione e condanna. “Planet Muscaria” è droga. Abuso. Dipendenza. Morte interiore. “Planet Muscaria” è un concept album che narra con oscenità di vite reali, vite più vicine all’ultima soglia che allo splendore. Black metal sporco, cantato in maniera mostruosa, al limite del soffocamento. Riff poderosi resi falsamente luminosi da un uso intelligente e perverso delle tastiere, spesso presenti ma mai dominanti. Marziale l’imponente “SchIzOphObOS”. Angosciante “ScOrpIOSaUrUS”. Devastante per la psiche l’alternanza tra blast beats e fasi riflessive di “acIdShIVa“. Puro inno al male con “SaTaNlOgOS“, a cavallo tra odio espresso e culto dello stesso. Una band sconosciuta che si propone con qualcosa di estremo, che trasuda malvagità, odio, devastazione. Suonato in maniera ottima, con tastiere perfette, linee di basso capaci di dannare l’anima, “Planet Muscaria” risulta opprimente in maniera assoluta. L’inno perfetto per una morte costellata da sofferenze psichiche.
(Luca Zakk) Voto: 8/10