copirondogs(Iron Bonehead) Quando ho visto la copertina di “Free and Wild”, il secondo disco della band canadese Iron Dogs, ho pensato che non avevo mai visto nulla di più pacchiano sopra a un disco di heavy/speed metal; poi ho trovato la cover del full-“length” precedente, “Cold Bitch”, e mi sono ricreduto. Mezzora scarsa di speed anni ’80, con un cantato spesso al limite della stonatura, sono tutto ciò che questo album ha da offrire ai collezionisti più sfegatati. “Firebird” ha un buon tiro, da buon vecchio heavy metal spruzzato di speed; dal canto suo, “Kingdom of Steel” si spinge (guarda caso) in territori vagamente us epic metal, fra Manowar e (per il refrain) primi Virgin Steele. Su “Adversity” purtroppo non funzionano le linee vocali, a tratti quasi fuori scala, mentre “Cannibal Death Cult” è puro speed irrequieto e a suo modo minimale. La conclusiva “Island of the Dead” è tutta chitarre nervose che si inseguono. Confesso di non essere rimasto particolarmente colpito né dalla tecnica né dal songwriting, ma non escludo che qualche cultore degli eighties possa apprezzare.

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10