(Iron Tyrant) L’oscurità e la paranoia degli Italiani Fuoco Fatuo arriva finalmente al debutto con questo full length, con un titolo che toglie il respiro, la voglia di vivere, la vita stessa (“La vipera striscia sulle ceneri di quel che rimane”, ndr). Oltre cinquanta minuti che sono condanna, esecuzione, tortura, dannazione allo stato puro. Autori di un death doom funereo mostruosamente oscuro, devastato da un growl letale e disumano, generano ansia, dolore, inquietudine a livelli spietati, crudeli, cinici. “Ancestral Devouring Anxiety” è la materializzazione sonora del titolo: ansia ancestrale che diventa reale, che assorbe, cattura, risucchia. Un esplicito e subdolo invito alla morte auto inflitta. “Inner Isolation in a Sea of Mist”, la terza traccia (che nella versione in vinile risiede in un 7” separato!) raggiunge tempi più veloci, con un barlume di tetra melodia. Ma è solo una ridicola e temporanea illusione: la scarsità di luce viene progressivamente assorbita da una vorace tenebra, che toglie speranze, deprime, aliena. “Eternal Transcendence into Nothingness” ripropone tempi più tirati, ma sempre in un contesto che glorifica l’atmosfera decadente e funerea, mentre la conclusiva “Requiem for Nulun” intensifica quella percezione death metal, la quale rende la brutale proposta dei Fuoco Fatuo trasversale, difficile da qualificare ed assolutamente originale. Terrore che diventa disperazione. L’esaltazione della percezione della solitudine, del vuoto interiore, dell’isolamento. La trasduzione sonora della versione violenta del suicidio.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10