(Jolly Roger Records) Probabilmente molti dei lettori più giovani non conoscono la storia: i Gunfire si formano ad Ancona nel 1981, pubblicano un demo e un ep, si trovano a un passo dal grande salto ma la sciagurata situazione dell’epoca riguardo al metal in Italia affossa le loro speranze e provoca uno scioglimento nel 1986. La band riappare poi nel 2001, pubblica un full-“length” nel 2004 (“Thunder of War”), ma servono altri dieci anni perché questo “Age of Supremacy” veda la luce. E anche se il genere suonato è sicuramente diverso da quello degli esordi, siamo senza dubbio in presenza di un signor disco! “War extreme” ci accoglie con un sound pieno e potente, reminiscente dei Judas… ma (grazie al tappeto dei keys) degli ultimi Judas: anzi, il pezzo mi sembra avere qualche analogia con il brano “Nostradamus”, e si tratta di un complimento – sì, sono uno di coloro cui “Nostradamus” è piaciuto! “The City of Light” ha armonie degne di un brano hard rock, ma un riff di metallo pulsante; pomposi e a tratti addirittura sinfonici gli otto minuti di “The Hammer of God”, una canzone che oserei definire dal fascino progressive, molto simile a quanto hanno proposto i migliori Queensryche. “Voices from a distant Sun” incorpora anche elementi anni ’70 (bello l’uso dell’hammond), e trovo davvero bello il break acustico; con “Fire in the Sky” abbiamo un approccio più grintoso, classicamente power, mentre la conclusiva “Exodus”, dieci minuti di sviluppo, attraversa più latitudini sonore, trasformandosi da un mid-tempo ritmato (i primi minuti) a una fluviale escursione heavy/prog. Un disco che ha tutto, che evita i più comuni difetti del metallo italiano, e che merita certamente un posto nella vostra collezione.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10