(Twilight) Senza volere i Semargl, è doveroso esporre certi meccanismi e anticipare che questo nuovo album è un’operazione di marketing e comunicazione. Copertina accattivante, titolo semplice e diretto e dentro musica che fonde i growls, voce femminile, elettronica, industrial, abbondanti synth, chitarre distorte sinteticamente (tipo Kovenant), orchestrazioni, spunti techno e altre cosette ancora. Metteteci pure che il vestiario di Rutarp (voce) e soci a metà tra Nergal e Dani Filth, sommate l’arrivo di una nuova e graziosa batterista (si, ok, sarà pur brava, ma è da vedere perché il genere degli ucraini non lo lascia capire) e calcolate che dal vivo si esibiscono deliziose signorine ancheggianti e licenziose. Andate a dare uno sguardo ai servizi fotografici sul loro sito, per conferma. Sono tutti elementi che montano un’immagine da satanisti, ma con alto indirizzo erotico e attraverso musica aggressiva all’apparenza, ma di base sulla disco-metal o l’EBM. Se da un lato l’impatto con i primi brani è un rivelatore assoluto di cosa è fatto “Satanic Pop Metal”, da un altro il prosieguo nell’ascolto non offre spunti diversi dalle prime sensazioni. Il sound gira intorno e diventa prevedibile e solo la conclusiva “Redire”, disco-music soft e con ottimo assolo di chitarra e voce sensuale, propone un netto stacco pop. “Satanic Pop Metal” aiuta ad uscire fuori dal seminato del metal e attraverso 13 pezzi; però sono troppi e alcuni sono simili nella sostanza e questo porta alla lunga a stancarsi.

(Alberto Vitale) Voto: 5,5/10