(Debemur Morti Productions) La precedente esperienza con un lavoro (riedito, QUI) degli Ævangelist è stata fantastica. “Writhes in the Murk” è nuovo album in studio, concepito con la sovrapposizione di generi e stili. Dark, black, death e altro, vengono incollati tra di loro per produrre un vortice di suoni che polverizza ed annichilisce l’ascoltatore. Questa volta però la struttura compositiva dei brani mira a spaccare in due l’album. Se la prima parte è omogenea, compatta come un caotico muro sonoro, la seconda propone soluzioni più dinamiche e una maggiore varietà di stile. Nonostante ciò è evidente che Matron Thorn e Ascaris tendono a produrre una maggiore confusione serpeggiante nei pezzi. L’ascolto ha più volte manifestato l’impressione di sentire dei suoni messi al di sotto della struttura dei brani e creano da una parte un eco sinistro, malvagio e orribile, ma anche un canale sonoro che entra sottilmente in collisione con la linea principale fatta da batteria, chitarre e basso. Un vortice oscuro, nero, abitato da presenze. L’effetto è quello, il risultato non sembra essere perfetto. Uno scenario degno di un dipinto di Bosch questo “Writhes in the Murk”, senza dubbio. Un aberrazione sonora che accorpa molte cose, ma più di tutto un atteggiamento disturbato e assassino.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10