fotoEldritchGrind3Quel matto di Terence. Ricordo ancora un mesetto addietro quando mi manda un messaggio chiedendomi se fossi felice del fatto che veniva a suonare vicino a casa mia (ok, 60km). NO CAZZO. Felice un cazzo! Quella data no! Avrei dovuto essere a 500km. Gli chiedo se sposta, cambia, annulla. Ma niente. Poi l’evento tragico: il mio impegno salta, e mi ritrovo senza scuse, senza difese: DEVO andare a vedere Terence. E Rudj. E gli altri quattro di quella band di pazzi, pazzi geniali, che va in giro da vent’anni facendosi chiamare Eldritch. Riesco ad evitare la cena con la band (loro mangiavano una pizza nel backstage, io volevo il ristorante con servizio impeccabile e vino d’annata, praticamente il fast food li vicino), e riesco pure ad arrivare tardi. Ma come al solito al Grind House la notte è il vero giorno, quindi per arrivare tardi bisogna presentarsi dopo le 3:00 del mattino. Ed io arrivo per le 23:00, prestino insomma e trovo la gente che beve, fuma, nessuna band sul palco, Terence che smadonna (cosa normale), che va al cesso… e per fortuna c’è Rudj -persona tranquilla (ma non sul palco!)- che mi caga con il quale scambio due chiacchiere. fotoEldritchGrind4Scambio anche due chiacchiere con uno dei gestori di questo posto fichissimo, piccolissimo, ma fichissimo. Intimo. Deviato al punto giusto, squilibrato nel modo opportuno. E’ un posto che ho conosciuto quest’anno grazie a dei morti (i Superhorrofuck) ed ora è un locale che visito sempre con massima gioia… anche perché fanno tonnellate di concerti, più di quelli ai quali umanamente posso assistere (quei 60km…. la benza costa… il diesel pure… non ho tempo… cazzi miei). Il gestore era felice di vedermi (me lo sono meritato… leggi qui) ed io da perfetto sconvolto non mi ricordavo chi cazzo fosse. Sarà per questo che non ho avuto consumazioni omaggio. Mea culpa (la prossima volta quando arrivo lo abbraccio!). Però i miei complimenti lui.. anzi loro… se li meritano. Vedete, non solo è un posto dove si può suonare, non solo è un posto che ospita l’underground ma anche la “roba grossa”, è anche un posto, uno dei rari posti dove ognuno è se stesso, oppure è quel che vuole essere e nessuno giudica, nessuno commenta e nessuno rompe il cazzo. Specie a livello di look, di immagine. Sapete quei look meravigliosi (sono forme d’arte secondo me) che se passi in centro, o in banca, o al supermercato… tutti ti guardano (male), tutti commentano (negativamente), tutti giudicano dall’alto di improbabili altari di buonismo e regole sociali del cazzo? Al Grind fai quello che ti pare e ti vesti come ti gira. Al Grind sei LIBERO:
fotoEldritchGrind1
Arriva l’inizio delle danze (non che al Grind si interrompano mai). Salgono sul palco i Maieutica, band che il collega -ed amico- Mario Tio della radio Materiale Resistente mi raccomanda. Le prime due canzoni non mi attirano. Poi succede qualcosa. Inizio ad ammirare la presenza teatrale, la potenza di un rock che -nonostante sia cantato in Italiano- è devastante, critico, intenso… “pensante”,come lo definiscono loro. Fantastica la performance del cantante, molto teatrale, con la presenza di una bravissima attrice che dava, con una mimica intensa, un più alto livello di emozione alla scena.
Io e Terence, intanto, stravaccati sui divanetti facciamo commenti molto intelligenti. “Oh Terence, ti ricordi quando avevamo una chioma come quello [il cantante dei Maieutica]?”. “Si, cazzo, Porco….”.

fotoEldritchGrind8

Maieutica

Ma arriva il momento chiave. Eldritch in cattedra. Relatore il Dott. Terence Holler, supportato dal professore Eugene Simone con i suoi eruditissmi collaboratori. E pure il nuovo bassista, al debutto… un debutto perfetto, grandioso.

fotoEldritchGrind5

Alessio Consani, il nuovo bassista!

Una lezione di metal ultra tecnico da paura. Anche perché, parliamoci chiaro: mica si tratta di una band con venti canzoni in repertorio, due demo ed un EP! Gli Eldritch hanno nove studio album nel curriculum (tra l’altro l’anno prossimo si celebra il ventennio della prima release… attendo invito ad un BBQ… fuori del Grind possibilmente) e si tratta di un act che ha suonato un po’ ovunque nel mondo, States compresi dove vantano una fortissima fanbase.

fotoEldritchGrind9a

His Majesty Eugene.

Perfetti e precisi come sempre, srotolano una set list da infarto, con canzoni ultra tecniche, complesse… tutte eseguite con precisione chirurgica mentre trasuda la simpatica grinta di Terence…. il frontman perfetto.
Nonostante l’amicizia, provo un momento di personale felicità quando -a sorpresa- Terence mi indica dal palco e mi dedica “Alone Again”, pezzo tratto dall’ultimo “Tasting The Tears”… un album che che adoro (leggi recensione).

fotoEldritchGrind6

Keys in a cage…

Non so quanto hanno suonato. Ma molto. Il tempo vola quando ti diverti… e ti rendi conto solo dell’ora atroce di arrivo a casa (considerando la levataccia della mattina, e pure quella della seguente…). Prima di andare a dormire (o meglio, prima di morire), ricordo che ancora mi ronzava in testa il motivo di “Alone Again”, più qualche altro riff di una discografia intensa e poderosa. La cosa fantastica è che mentre io morivo a letto, felice di abbandonare questo mondo, il Grind House era ancora aperto e c’era ancora gente che ballava e faceva casino. See you next time!

fotoEldritchGrind2

Life’s expensive…

Set list Eldritch:
Reverse
The World Apart
Inside You
Tasting The Tears
Alone Again
No Direction Home
Bleed Mask Bleed
Deviation
The Blackned Day
The Dark Inside
Save Me
Waiting For Something
Seeds Of Love
Heretic Beholder
Still Screaming

fotoEldritchGrind7

Io c’ero.

fotoEldritchGrind9

…uno dei rari posti dove ognuno è se stesso, oppure è quel che vuole essere…

(Luca Zakk)