(Memento Mori) Debutto discografico per i Milanesi Funest, nati nel 2012 e autori nel 2013 di un demo auto intitolato. Anche se di recente formazione, il gruppo sembra provenire dai primi anni ’90, vista la proposta musicale: un death metal di stampo Scandinavo, sulla scia dei Nihilist e, di conseguenza, dei primi Entombed, oltre a Grave e Dismember, a cui si aggiungono influenze del death di oltre oceano, come gli Autopsy, dai quali prendono soprattutto nei rallentamenti ai limiti del doom. Forse l’originalità non è un tratto distintivo dei Funest, ma i brani colpiscono nel segno per la furia con cui vengono suonati. Formata da musicisti piuttosto esperti, la band si muove bene all’interno del genere, sfornando brani d’impatto e ben costruiti, spaziando tra assalti efferati, come l’opener “Buried And Forsaken” (la title track è un’intro), brano che viaggia su velocità elevate con un bel rallentamento nella parte centrale, a momenti più cadenzati ed oscuri, come nella lentissima “Catacomb Torture (Mutilator From The Grave)”, dal riff doom che domina quasi tutto il pezzo che accelera vertiginosamente nel finale. Sicuramente questo album farà la felicità di chi, come me ama il death metal old school suonato con perizia e che non scade mai nella mera imitazione delle gloriose bands del passato.
(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10