(Iron Bonehead) Solo un anno fa i cechi Cult Of Fire pubblicarono il meraviglioso “ मृत्यु का तापसी अनुध्यान”. Ed ora, nonostante i problemi fisici del batterista, sono riusciti ad arrivare a questa release, a questo EP 7” con dietro una storia strana: originariamente previsto dopo di “Triumvirát”, fu accantonato in quanto la band fu catturata da un’attrazione per le sonorità orientali, le quali hanno appunto dato vita alla release dell’anno scorso. “Čtvrtá Symfonie Ohně”, ovvero “La quarta sinfonia del fuoco” offre due tracce molto coinvolgenti, registrate con passione ed una marcata componente ambientale. I due pezzi sono intitolati come i nomi di altrettanti importanti fiumi, il ceco Vltava (il più lungo del paese) e lo slovacco Váh (anche questo il più lungo del relativo paese). In entrambe le tracce si sente la ormai emblematica impostazione stilistica della band, quell’impostazione che ha potuto dare origine ad un album come il precedente: non manca un sound che dipinge paesaggi, non manca il sound che ipnotizza, e non manca assolutamente la violenza e la cinica impostazione di un black metal pensato per non fare prigionieri. Il livello compositivo di questa band ormai ha marcate componenti prog, le quali emergono nei dettagli, nelle idee, senza tuttavia mai sconvolgere il loro personalissimo stile. “Vltava”, dopo un inizio criptico e cadenzato, con suoni che toccano l’orientale, diventa veloce, tormentosa, travolgente. La sua melodia è gloriosa, epica, è capace di far immaginare eventi immensi, battaglie eroiche sulle rive del fiume che da il nome alla canzone. “Váh” è più oscura. Offre il suono dell’acqua, dello scorrere dell’acqua: Il suono della vita. Malinconica, riflessiva, introversa… fino allo sfogo, dove un black vagamente sinfonico prende coscienza dello sviluppo della canzone, generando un’atmosfera ubicata tra foreste oscure e dimensioni cosmiche solitarie. Stupendo questo EP dedicato al compositore Bedřich Smetana: le due canzoni sono trionfali, sono black metal, sono feroci, sono ambientali, sono sinfoniche, sono atmosferiche; due canzoni che mantengono il legame con un passato, dipingendo un ipotetico futuro. Pura e chiara espressività creativa di una band che ormai sorprende sempre, riscrivendo ogni volta regole e teorie secondo il proprio personalissimo gusto.
(Luca Zakk) Voto: 8/10