(Rocksector Records) Ecco un altro ritorno di una gloriosa band inglese degli anni ’80… eccezionalmente non gestito dalla Pure Steel! Stavolta ci pensa infatti l’attenta Rockector Records a puntare nuovamente i riflettori sui Tysondog, che pubblicarono due buoni dischi a metà anni ’80 per poi sparire nel nulla. Come in molti casi analoghi, anche se la formazione è quasi quella originale, il genere suonato ha subito modifiche sostanziali. “Addiction” ha ritmo e groove, ma possono far discutere le scelte produttive: batteria fin troppo in evidenza sui toni alti, e la voce di Clutch Carruthers come se fosse leggermente filtrata (sarà così praticamente per tutto il disco). Chitarre sofferenti nella power ballad “Broken”; “Cold as Ice” è forse l’unico pezzo che abbia dei (brevissimi) passaggi NWOBHM, come nel vecchio sound. La titletrack ci proietta in pieno nei territori arcigni dei Vicious Rumors; martellante “The Needle”, mentre “Nemesis” pesca anche dal rock anni ’70, sporcandolo con una esecuzione molto raw. Quasi vicina al thrash “Parasite”, mentre funziona molto bene l’aggressività di “Playing with Fire”. Non so cosa ne diranno i fan storici, ma preso in sé “Cry Havoc” si fa godere. Poco indovinata, però, la copertina.
(René Urkus) Voto: 7/10