(Avantgarde Music) Spleen. Termine inglese (dal gr. σπλήν «milza», [..].) che indica uno stato d’animo caratterizzato da malinconia, insoddisfazione, noia e fastidio di tutto, senza una ragione precisa che lo provochi, proprio di molti scrittori romantici e decadenti, soprattutto inglesi e francesi. (treccani.it).
E sono proprio i francesi Nocturnal Depression a tornare. Con il loro abisso. La loro decadenza. Una band unica, capace di dipingere la sofferenza con riff e melodie crudeli, atmosferiche, letali, irresistibili: una fatale attrazione magnetica verso la morte. Senza dubbio una esemplare rappresentazione black metal di un romanticismo decadente, forse appartenente ad altre epoche, altre correnti di pensiero, lontane da un concetto ottimista della vita e del futuro. Con i Nocturnal Depression si va in basso. Nel profondo. Sempre più in giù. Verso gli inferi. Verso l’oblio. La depressione diventa forma d’arte, e “Spleen Black Metal” una delle sue massime espressioni per chiarezza, pulizia, livello compositivo, qualità di registrazione. Odio per la vita e odio in senso assoluto emergono senza ritegno da capolavori di decadenza quali “L’Isolement” e “Méditation Grisâtre“, da capolavori di negatività come “Acédie“, “Un Immense Désespoir” e “Remords Posthume” e da superbe espressioni di sofferenza come la title track. Manca la luce. Non c’è una direzione. La fine della speranza. La melodia che accompagna la morte.
(Luca Zakk) Voto: 9/10
(Avantgarde Music) Certe accoppiate sono nate per vincere e stupire. Quando i Nocturnal Depression firmarono per la Avantgarde si capì fin dalla loro prima collaborazione che era nato qualcosa di magico. Chiusa l’anno scorso la serie di ristampe dei primi seminali demo, i nostri sfornano il loro quinto album di inediti a cinque anni di distanza dal precedente lavoro. I francesi perseverano nel cammino di dannazione e disperazione che hanno cominciato ormai più di dieci anni fa. La sfrontata sicurezza compositiva del combo francese unita alla totale libertà data da una delle label più coraggiose del pianeta danno come risultato un album bellissimo. Dopo un’intro minimale ma d’atmosfera si danno inizio alle danze. Il platter è molto vario. “L’isolement” è una classica traccia in stile Nocturnal Depression, “Acèdie” e “Méditation grisâtre” hanno un tono decisamente epico. Con “Méditation grisâtre” si tira il fiato, con la voce straziante di Lord Lokhraed a regalarci un brano struggente e passionale. Con “Un immense désespoir” e “Remords posthume” torniamo su territori decisamente più famigliari ai francesi. Tracce ben composte, curate nel dettaglio, parte ritmica e linee di chitarra sempre morbide e mai scontate. Ancora non si capisce come il gruppo riesca ad incantare l’ascoltatore con linee melodiche tanto semplici quanto dirette ed emozionali. Il gran finale è lasciato alla title track, la traccia di sicuro più rappresentativa del disco. Che dire… è un fatto che ad ogni album i nostri crescono a livello esponenziale e questo è senza dubbio il lavoro più maturo dei francesi. Sanguigni.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10