(Kscope) Terzo lavoro per i TesseracT. Nessun cambio radicale nel suono, diciamolo subito. O forse si? Si sente maggiormente la parte ritmica di basso e batteria, mentre le composizioni sono come al solito piuttosto intricate, richiedendo così più ascolti per essere comprese appieno. Ma ecco che dopo alcuni ascolti l’impressione cambia… “Dystopia”, traccia che apre il disco, ci fa capire che gli ultimi legami con la musica propriamente metal sono stati definitivamente tagliati, come era prevedibile. “Hexes” ci mostra un combo più vicino ai Muse e ai primissimi 30 Seconds to Mars che non a nomi della scena prog metal. Voce pulitissima e da musica pop, chitarre che pur intrecciando trame di una certa complessità non si avventurano più in lidi sperimentali, ma sembrano arenate in un suono decisamente più commerciale. Non c’è in verità un brano che colpisca per originalità o per l’uso di suoni inediti, finendo inevitabilmente per andare a comporre un lavoro piuttosto banale. E proprio questo termine usato, penso sia il peggiore che si possa usare per un disco. Peccato davvero. Maestro? Marcia funebre, grazie…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5/10