(Satanath Records) I belgi Zardens hanno a mio avviso intravisto la formula vincente, ma non l’hanno colta appieno. Mischiare il death con il black è difficile e a tratti forzato, ma questi ragazzacci non se ne curano affatto e riescono, anche se solo in parte, in una commistione piuttosto ardita. Quello che non mi convince appieno è il risultato finale. In un’unica traccia fa davvero piacere trovare batterie tipicamente death mischiate a chitarre della nera arte musicale, ma spesso l’accostamento risulta parziale. La sensazione che aleggia nell’intero platter è che tratti di canzone siano stati mischiati a casaccio con altri. Non c’è una struttura ben definita che leghi tra loro in modo saldo i diversi elementi. La prima conseguenza negativa è la stucchevolezza delle singole parti che, non adeguatamente legate, dimostrano tutta la loro semplicità ed ingenuità. Insomma, la strada imbucata è quella giusta. Arrivare alla meta però è tutta un’altra storia…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6,5/10