(Moribund Records) Sì, nel 2015 c’è ancora chi produce un disco viking, anche se molto orientato verso il black: sono gli statunitensi Cold Northern Vengeance, dal New Hampshire, con una carriera lunghissima (iniziata nel 2002) che ha finora prodotto diverse uscite minori ma soltanto due full “length”, questo “Maelstrom” compreso. Il problema fondamentale del disco è il missaggio: le voci sono sempre dietro a tutti gli altri strumenti, la sezione ritmica è decisamente impastata. “Pierced by the Tree” offre un impianto sonoro duro e sferragliante, vagamente alla Kampfar e quindi abbastanza black, anche se le voci sono quasi sempre pulite, con richiami agli Ereb Altor. La lunga “Eye of the Storm” parte con solennità bathoryana, ma si inasprisce nel corso dei minuti, per giungere a tonalità black piuttosto intense. Lenta e meditabonda “Waxing and waning”, canzone che soffre peraltro di una certa staticità; “The Darkness of once was” si sposta poi verso un black a tinte epiche, e mi sembra il pezzo riuscito a meglio, fluviale e potente. Non mi spiego, infatti, gli otto minuti (!) della conclusiva “Paradox”, solo tastiere eteree, che finisce per essere null’altro che una lunghissima outro. Molte cose da rivedere, ma potrebbe comunque attirare qualche nostalgico incallito.
(René Urkus) Voto: 5,5/10