(Candlelight Records) Al quinto album, gli ucraini Khors vanno avanti nella loro evoluzione musicale che nel tempo gli ha allontanati sempre più dai suoni più propriamente folk per evolversi in qualcosa di nuovo. La qualità compositiva è sempre ai vertici del genere per un gruppo ahimè fin troppo sottovalutato. Pur non riuscendo a raggiungere il capolavoro “Cold”, i nostri sfornano un lavoro onesto e sincero, dando al pubblico ciò che gli viene chiesto, vale a dire un Black dalle tinte mistiche e dalle tematiche incentrate sul paganesimo e la natura. I continui cambi di tempo e atmosfere donano alla release dinamicità e fluidità, tanto che finirete ben presto per riascoltare il platter dall’inizio una volta concluso il primo ascolto. La produzione mette in risalto ogni singolo strumento, portando benefici ad un suono comunque potente e maligno. Resta ancora un mistero sul perché questo manipolo di dotati musicisti non sia stato accalappiato dalla grossa label di turno. Per fortuna questo non è ancora successo, visto che i Khors fanno con la musica esattamente ciò che vogliono. Donandoci così l’ennesimo lavoro spontaneo e genuino. E scusate se è poco. Cristallini.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10