(Stygian Crypt Productions) I Faust sono italiani ed ebbero i natali nel 1992 per volere di Aleister. La loro storia si svolse come quella di tante band. Esibizioni dal vivo, un demo, la partecipazione ad una compilation, un mini album e problemi di stabilità nella formazione e poi un lunga pausa. Nel 2009 i Faust giungono al primo album, con una formazione messa in piedi da Aleister con sua santità Steve Di Giorgio al basso, il killer Dariusz “Daray” Brzozowski (Vader, Dimmu Borgir) alla batteria e le chitarre di Ghiulz (Profanatum, Bulldozer, Obscurity) e Luca Princiotta (Doro, Blaze Bayley, Clairovyants). Aleister (growler bestiale) pensò bene di creare una formazione solida per concepire questo lavoro di death metal, ovviamente dal sound vecchia scuola, molto anni ’90, fortunatamente. Quindi un sound concreto, efficace, dove l’impatto non sta nella potenza dei suoni, ma nelle capacità dei singoli atti a costruire un lotto di canzoni importanti. La tecnica, elemento che emerge sempre con codesti musicisti, non è ossessiva e stucchevole, i brani di “From Glory to Infinity” sono uno scorrere nei perimetri del death metal, dove però si intravedono anche elementi di thrash metal e di fraseggi dal carattere epico (per esempio “Purple Children” e “Pig God Dog”). Il carattere cangiante, quasi progressive è una ovvia conseguenza (“A Religion Free World Dream” e “Servants of Morality”). Tutto però funziona senza darsi regole, senza irreggimentarsi in qualcosa che fugga da quella pura vena di death metal. Ora i Faust (perché non metterci un aggettivo prima del nome e scostarsi dall’omonimia con il noto gruppo tedesco di krautrock?) sono Aleister, Ghiulz e sono entrati, si spera definitivamente, Emi (bassista con gli Illogicist) e Riccardo Merlini (un batterista mostruoso). La band ha trovato dunque una nuova quadratura per ritornare in attività con date live, previste per questo 2012. Abbinati ai futuri concerti la possibilità di andare a recuperare un album monumentale, si avrà l’opportunità di tastare questa virtuosa formazione.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10