(Nuclear Blast) Cosa dire di questa riedizione di quello che è stato l’ultimo album marchiato Carcass? Niente di più di quanto scritto nel 2013, QUI. Quando ci sono in ballo i sentimenti è difficile dare giudizi sereni. Per tale motivo è meglio spiattellare, ancora una volta, quell’opinione personale forse ottusa, ma nata appunto dal sentimento, che i Carcass sono finiti di esistere nel 1993, con “Heartwork”. “Swansong” è un album pulito, orecchiabile, ma reggerà al tempo? Forse no. Di nuovo l’opinione personale, dettata dal sentimento, quel sentimento che porta ad amare “Symphonies of Sickeness”, a compiacersi di “Reek of Putrefaction” e così via… Andare avanti è d’obbligo, lo hanno voluto fare anche gli stessi Carcass e “Surgical Steel” due anni fa è stato il nuovo punto di arrivo per la band. La Nuclear Blast lo rimette in commercio, ma aggiungendovi i pezzi dell’EP “Surgical Remission / Surplus Steel”. Oltre un’ora di Carcass dei nostri giorni: quelli heavy, puliti, i suoni limati al millesimo e quei giri che a volte danno l’impressione di incattivirsi, di diventra delle furie estremiste e che in realtà non lo diventano mai. Come promesse non mantenute. “Surgical Steele” è un album heavy metal e oltre, che suona con i dettami del passato, ma allo stesso tempo si svela come la cura disintossicante dall’estremismo del quale questi trucidi inglesi erano ammalati.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10