(Hellthrasher Production) A quanto sembra gli svedesi Malfeitor nacquero nel 1990, ma si sciolsero nel 1995. Benny Moberg (Blood Mortized) decise di rimettere in piedi questo progetto con l’ex collega e cantante Mattias Parkkila (Stignata, Excrucitate, Blood Mortized) e il batterista Janne Rudberg Björkenfjäll (Excruciate, Mastication, Morpheus, Exhumed, Egypt, Birch Mountain). Questa ripresa delle spoglie dei Malfeitor è avvenuta nel 2011 e già questo anno, dopo un demo e uno split, Il chitarrista Moberg e soci incidono il primo album, ovviamente death metal di marca svedese. Il ruggito delle chitarre di Moberg si rifà a quello degli Entombed , Dismember e in maniera sensibile ai Grave. Assolutamente nulla di eclatante, nel pieno rispetto della tradizione. Ottime “When the Last Breath Fades”, veloce e con un riffing simile ad una mitragliatrice, e “Rolling with Corpses”. Il meglio però è rappresentato da “Sojourn Hell”, pregna di Slayer e contaminazioni thrash metal, dalle variazioni di “And the Sky Turned to Rage” e dalle atroci evoluzioni di “Scenes from a Slaughterhouse” (il titolo rispecchia esattamente quello che significa!). Nell’insieme l’album è spedito, feroce. Gli strumenti hanno e fanno tutti la loro parte, senza essere nascosti perché evidenziati da una produzione chiara (come sempre gli svedesi in questo sono impeccabili). “Dum Morior Orior” ha i suoi momenti indimenticabili e le cadute di “tensione” sono poche. Un lavoro eseguito bene, incastonato nel suo filone musicale, ampiamente noto, e senza troppe sbavature. Album perfetto per i nostalgici del genere.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10