(Satanath Rec.) L’oscurità del black metal si materializza in Cile con questa formazione dagli istinti ferali, gelidi e arcaici nell’affrontare il genere. Riff epici, ripetuti a oltranza, drumming sequenziale e con una doppiacassa insistita. Cinque movimenti suddividono l’album e tutti con un minutaggio elevato. Ots e AJ. Sono i veri Missa Mortvm. Il primo canta e suona la batteria, il secondo il basso. Ots suona anche gli altri strumenti in studio, mentre dal vivo diventano un quartetto. “Et Lux Perpetua Luceat Eis…” è l’esordio per i due musicisti che hanno mosso i primi passi nel 2011. L’album è dunque d’impronta norvegese, sprigiona ondate di glaciale mestizia, di epoche oscure, lontane. Alcuni frammenti pacati o sostenuti da synth si diffondono a tratti nelle composizioni, ma la sostanza delle cose è sempre la stessa: distruttività e ferocia, consacrate come inni eterni. Spazio anche per un’escursione di carattere viking nel brano di chiusura, “Ire Viam de Lumine”.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10