(Despotz Records) Fra la fine dei ’90 e l’inizio dei 2000, i Beseech avevano raggiunto un discreto – e meritato – livello di popolarità. Certo, erano ancora gli anni in cui Paradise Lost e My dying Bride spopolavano ovunque, ma la miscela gothic/doom degli svedesi aveva un suo intrinseco valore. A più di dieci anni dall’ultimo disco “Drama”, che era il loro quinto full-“length”, ecco riapparirli sul mercato, con notevoli cambi di lineup… e un sound che va sul sicuro, evitando voli pindarici troppo rischiosi. “Beating Pulse” si muove fra gothic metal e paesaggi post rock molto leggeri e radiofonici, ma di sicuro impatto. “The Shimmering” unisce le sonorità degli Anathema di oggi a un gradevole tocco di dark wave; gothic sornione ma irresistibile, anche e soprattutto grazie alle tastiere, con “Mr. Uninvited” (un movimento mi sembra addirittura ammiccare a “Riders on the Storm” dei Doors!). Ritornello alla HIM per la titletrack, che ha anche un ammaliante (e stranissimo) inizio su tonalità western. Seducente “Atmosphere”, di nuovo su territori dark, che sfrutta la ripetizione insistita di un ritornello breve ma efficacissimo; secca e cantata su toni bassissimi “Highwayman”, cover di Johnny Cash, scelta – giustamente – come singolo. Con “Darksome” andiamo sul gothic rock laccato a tempi medio-lenti. Un ritorno gradito, ma che non sconvolgerà il mercato del 2016.
(René Urkus) Voto: 7/10