(Kaotoxin) I belgi Dehuman sopravvivono nel sottobosco delle scena metal del proprio paese da qualche anno e ora si ergono rigogliosi con il primo album, un lavoro inchiodato sul death metal della tradizione tardi anni ’90 e in sintonia con alcune band del calibro di Pestilence e Morbid Angel. I Dehuman posseggono un corollario di riff ben articolati, strutturati con precisione e pregni di violenza e melodie infernali e orride. Si distinguono pezzi come “Harvest the Sun”, per le rimembranze dello stile di Schuldiner, “Path to Oblivion”, per l’ottima commistione tra chitarre e batteria che viaggiano all’unisono, “Eyes of Thousand”, per le ritmiche ossessive e le chitarre che tuonano come nella migliore tradizione di Trey Azgthoth. Un death metal feroce, elaborato, brutale e dinamico, esposto attraverso nove pezzi letali e nella migliore tradizione del genere. I Dehuman hanno registrato al Blackout Studio (Enthroned, Resistance, Emptiness, Sol Invictus e altri) e la resa finale è davvero ottima. Nonostante i pochi personalismi offerti i Dehuman sono consigliati a chi adora il death metal, soprattutto se non quello claustrofobico oppure eccessivamente melodico. Deat metal puro, sigillato dalla bellissima copertina di W. H. Otto Dix.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10