(Symbol Of Domination) Si ecco, un Extended Play con dieci tracce. Come la mettiamo? Non era più semplice fare direttamente un album? Poi capisco il genere e tutto quadra. Una sola parola: Grind. Bene, ora che abbiamo svelato l’arcano possiamo capire come seppur con dieci canzoni, questa uscita raggiunge a malapena i 18 minuti di lunghezza. E il contenuto? Allora, il Grind va preso per quello che è, vale a dire l’estremo portato all’estremo, più in là di questo genere non c’è nulla. Il rovescio della medaglia è che in poche, anzi pochissime note, bisogna cercare di dire tutto. E’ come cercare di fare un discorso complesso in poche righe. Si capirà che il dono della sintesi, seppur necessario, non è sufficiente. Ecco allora che subentrano le emozioni a colmare questa lacuna espressiva. Ecco che il Grind trova quindi la sua dimensione. Come sono allora questi greci in fatto di espressività? Diciamo che se la cavano, la rabbia si sente e fluisce copiosa dall’ugola rabbiosa del cantante, mentre dietro riff minimali e diretti accompagnati da ritmiche forsennate macinano pochi minuti di musica dove dire tutto e subito diventa una priorità. Non saranno i Napalm Death, ma direi che 18 minuti li potete trovare. No?
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10